Visit Bardolino

Storia

Le origini di Bardolino, dall'antichità ad oggi

Preistoria e antichità

Grazie alla scoperta di alcuni resti di villaggi palafitticoli rinvenuti lungo le coste del Lago di Garda, tra cui Cisano (frazione di Bardolino), si evince che i primi insediamenti umani in quest’area risalgono all’età del Bronzo.

Durante gli scavi archeologici del 1986 nella zona del porto di Cisano, infatti, emersero tracce di pali dal fondale lacustre. Oggi non rimane nulla di visibile sul posto ma testimonianze, come utensili e vasellame, sono conservate nei musei.

I rinvenimenti hanno consentito agli studiosi di delineare lo stile di vita degli uomini che abitarono il territorio in quest’epoca arcaica: dall’attività di caccia ai vegetali che venivano consumati; molto interessante il ritrovamento di tracce di semi (vinaccioli)  appartenenti alla Vitis Silvestris, indice di una presenza davvero remota della delle vite in questa zona.

Resti delle palafitte rinvenute durante lo scavo del 1986

Non sono mancati reperimenti di epoca romana: monete, cippi, lapidi, sculture e alcuni reperti cimiteriali. Sebbene non si abbiano notizie sull’esistenza di villaggi veri e propri, è plausibile che gli antichi Romani costruissero ville residenziali con nuclei funerari annessi, i cui resti sono stati individuati presso alcune chiese. Ne sono un esempio le rovine di una necropoli romana, trovate nelle vicinanze della chiesetta di San Pietro.

Attribuibile sempre all’età romana, è l’impiego del vino in questa località; lo testimoniano i ritrovamenti di insediamenti agricoli e i reperti rinvenuti in varie zone di Bardolino: alcuni riguardanti l’uso del vino nei riti religiosi (situle e pàtere), altri inerenti la sua conservazione ed il trasporto (anfore).

Bisognerà, però, attendere il periodo alto medioevale per le prime fonti scritte della presenza della vite a Bardolino, così come per le raffigurazioni di grappoli di uva e tralci di vite, presenti in alcune chiese della zona.

San Pietro, scavi archeologici

Origine del nome

Il nome “Bardolino” ha origini longobarde ed è traducibile come “piccolo luogo dei Longobardi”.

Il Medioevo

Per lungo tempo Bardolino, come il resto d’Italia, fu teatro delle varie invasioni barbariche.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, a partire dal 568, si stabilirono i Longobardi che imposero il loro potere nel nord Italia, quindi anche nell’area gardesana. 

In questo contesto,  tutta la sponda veronese del lago fu raggruppata in un’unica realtà amministrativa con Garda come capoluogo. Questo paese acquistò tanta importanza da dare il suo nome al lago, sostituendolo all’appellativo precedente, ovvero quello di Benàco.

Affresco Medioevale nella chiesa di S. Zeno

L’alto medioevo fu caratterizzato anche da una forte influenza dei monaci colombaniani, come quelli della potente Abbazia di San Colombano di Bobbio.

I monaci evangelizzarono la comunità ed incentivarono lo sviluppo locale. Grazie alle condizioni del clima e del terreno, promossero la coltivazione della vite e dell’olivo; quest’ultimo impiegato anche per usi liturgici.

I Longobardi dominarono l’Italia settentrionale fino al 774, quando furono sconfitti dai Franchi di Carlo Magno.

Tra il IX e il X secolo, il territorio si tutelò da invasioni e saccheggi con la costruzione di castelli e rocche; l’originario castello di Bardolino fu realizzato verso la fine del IX secolo, quando il re Berengario concesse agli abitanti del lago di innalzare fortezze di protezione. 

La Torre, uno dei resti del castello medievale

Nei secoli successivi, il castello subì continue modifiche, fino all’epoca degli Scaligeri, quando assunse la configurazione che ancor oggi possiamo ammirare nella torre, nelle porte e nell’andamento delle strade.

Nel XII secolo, Bardolino è ricordato come comune autonomo; sorretto da un proprio statuto e amministrato da un’assemblea di vicinia, i capi famiglia.

Risale al 1222 la costituzione di una “corporazione” di famiglie che aveva diritti di pesca lungo la spiaggia comunale. Fu proprio l’attività di pesca ad influenzare la struttura del centro abitato, che assunse la forma tipica del villaggio dei pescatori: a pettine.

Le case, cioè, venivano costruite una dietro l’altra a partire dalla prima che sorge sulla spiaggia. In questo modo, si venivano a creare delle vie perpendicolari al litorale, che permettevano di trainare facilmente le barche davanti casa.

Pianta di Bardolino, disegno del XVII secolo

Struttura a pettine

Le vie, perpendicolari al litorale, agevolavano il trasporto delle barche al sicuro davanti casa.

Età Moderna e Contemporanea​

Successivamente, Bardolino seguì le sorti della Signoria Scaligera, poi subì il dominio Visconteo e, dal 1405 al 1797, quello della Serenissima Repubblica di Venezia. 

Sotto la Serenissima, Bardolino divenne il centro della marina veneziana sul lago e conobbe il suo massimo splendore grazie al commercio e la costruzione di magnifici palazzi.

In un secondo tempo, dopo il breve Regno napoleonico, Bardolino passò sotto il dominio austriaco assieme a tutto il Lombardo-Veneto.

Villa Carrara Bottagisio

Nel 1848 Bardolino si ribellò alle truppe austriache e ne subì le rappresaglie: incendi, saccheggi e fucilazioni  si trascinarono fino al 1866, anno della sua unione al Regno D’Italia.

Il territorio, in quel periodo, era caratterizzato da un’economia prevalentemente artigianale, ittica ed agricola, quest’ultima caratterizzata da prodotti d’eccellenza quali olio vino.

Va ricordato che è proprio nel XIX secolo che la produzione vinicola della zona incomincia ad essere riconosciuta espressamente con il nome di “Bardolino”.

Vendemmia

Nel Novecento continuò a crescere la notorietà del “Bardolino”, identificato come “vino tipico” dell’area del Garda.

A partire dagli anni ’50, l’incremento del settore turistico trasforma l’aspetto tradizionale del paese, diventando l’attività principale.

Inizialmente il turismo era ristretto, destinato a ricchi proprietari di ville in riva al lago; cominciò in epoca fascista a conoscere i primi flussi turistici domenicali.

Nuove attività come lidi, balere, gare di nuoto, bagni elioterapici nacquero proprio in quegli anni e non conobbero arresto, esplodendo tra gli anni ‘60 e ‘70.

Lido Cornicello, anni '40